Prof.ssa Giulia Belgioioso: Quel che ancora hanno da dirci gli scritti cartesiani. A proposito dei “quelques philosophes” della lettera a Chanut del primo febbraio 1647

Incontro del “Laboratorio di Gnoseologia e Metafisica” del 3 maggio 2022 con la Prof.ssa Giulia Belgioioso (Università del Salento, Lecce)

 

Abstract

Chanut in una missiva diretta all’amico Descartes confessa di non sapere cosa sia l’amore: ne sente “gli effetti” ed è per lui «il più dolce sentimento della [sua] anima»; ne conosce gioie e dolcezze ma non sa cosa “precisamente” sia “questo moto dell’anima” e si sente anzi confuso di fronte ai «tanti tipi di differenti appetiti, [le] tante inclinazioni senza ragioni apparenti, un così grande numero di oggetti di godimenti così bizzarri» e finiva con l’amare non ciò che sicuramente lo meritava, ma «ciò che [gli] sembrava meritarlo».

Neanche sa, aggiunge, cosa se quel che viene chiamato amore per Dio, non sia piuttosto una tensione della nostra anima verso un «objet infini de toutes parts» e in fin dei conti uno stordimento e una deferente confusione («Un étonnement et une confusion très respectueuse (Chanut a Descartes, BLet 592, p. 2365; AT X 611)». E chiede infine se siano peggiori i disordini (dérèglements) causati dall’amore (intendendo «ce terme d’amour […] à la mode des Philosophes, et non point comme on le fait sonner si souvent aux oreilles des filles» o quelli causati dall’odio (Chanut a Descartes, BLet 592, p. 2366; AT X 613).

La lettera di Descartes in risposta alle tre questioni poste da Chanut è una vera e propria “une belle dissertation sur l’amour”. In essa sono presenti indizi che portano una luce nuova su alcune importanti questioni cartesiane.

Link al video sulla pagina Facebook del Centro “Ricerche di Gnoseologia e Metafisica” (sulla quale l’incontro è stato trasmesso in diretta streaming): Incontro Prof.ssa Belgioioso

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