Giornate CLASTA-X edizione

University of Verona, May 10-11, 2019

The annual Conference of CLASTA (Communication & Language Acquisition Studies in Typical & Atypical populations) will take place in Room T.1, – Zanotto building, Via dell’Università 1, Verona.

Program:

FRIDAY, MAY 10, 2019

9:30 – 10:45 Participants’ registration

10:45 Opening

Riccardo Panattoni –Director, Department of Human Sciences, University of Verona

Simonetta D’Amico –CLASTA President

11:00 – 12:00 Invited Address

Dorthe Bleses (Aarhus University, DK)

The language trajectories of socially disadvantaged children:risk and protective factors

Introduction: Manuela Lavelli (University of Verona)

12:00 – 13:15 Tematic Session 1

Individual and environmental factors in typical, atypical, and at-risk language development

Chairperson Carmen Belacchi (University of Urbino)

13:15 – 14:00 Light lunch

14:00 – 16:00 Poster Session 

16:00 – 17:00 Tematic Session 2

Methods for language analysis

Chairperson Nicoletta Salerni (University of Milano-Bicocca)

17:00 – 17:30 Coffee break

17:30 – 19:30 CLASTA Annual Meeting 

Award for the Best Thesis in Spech Therapy – Award for the Best Poster

SATURDAY, MAY 11, 2019

9:00 Symposium

The Consensus Conference on Developmental Language Disorder

Introduction: M. Chiara Levorato (CLASTA) Tiziana Rossetto (FLI President)

9:30 – 10:30 Invited Address

Maggie Snowling (St. John’s College President, Oxford University, UK)

Developmental Language Disorder: What’s in a Name?

10:45 – 12:30 Panel Discussion 

The Consensus Conference: where are we in the definition of diagnosis and treatment of DLD?

Chair Alessandra Sansavini (University of Bologna)

12:30 – 13:30 Light lunch

13:30 – 14:30 Tematic Session 3

Atypical language development: research and intervention perspectives

Chairperson Marinella Majorano (University of Verona)

14:30 End of works

14:30 – 16:30 Tour: Verona urbs picta

Visita guidata alla scoperta del centro storico della città attraverso i dipinti e le iscrizioni delle sue case

Link to the detailed Program:

http://www.clasta.org/wp-content/uploads/2019/04/BrochureXGiornateCLASTAProgrammaOKOK.pdf

Presentation.Morelli, M., Guerzoni, L., Cuda, D., Lavelli, M., & Majorano, M. (May, 2019). Sviluppo comunicativo e input linguistico materno nella diade mamma-bambino con impianto cocleare.

Introduction. Gli studi degli ultimi decenni hanno evidenziato gli effetti positivi dell’utilizzo dell’impianto cocleare (IC) nei bambini con sordità mostrando, tuttavia, variabilità negli outcomes linguistici (de Hogg et al., 2016). In particolare, non è chiaro il contributo dei fattori individuali e ambientali nello sviluppo del linguaggio (Peterson et al., 2010). Il presente studio ha l’obiettivo di analizzare lo sviluppo linguistico dei bambini con IC, l’input materno e la loro relazione.

Method.Partecipano allo studio 15 bambini con IC (G-IC, età in mesi M =19.73; DS=4.73) e 15 bambini con sviluppo tipico di pari età cronologica (EC; G-ST, età in mesi M = 19.24, DS=4.03). L’interazione mamma-bambino è video-osservata prima dell’intervento chirurgico (T1) e tre mesi dopo l’attivazione dell’IC (T2). I bambini con ST sono osservati in corrispondenza della stessa EC. Sono considerati gli enunciati materni, lo sviluppo linguistico spontaneo del bambino e il suo sviluppo lessicale, valutato con il ‘Primo Vocabolario del Bambino’ (Caselli et al., 2015).

Results.Le analisi mostrano un aumento significativo da T1 a T2: a) solo per G-ST, del numero di parole prodotte durante l’interazione (Z=-2.666,p=.008) e del vocabolario in produzione (Z=-2.521,p=.012); b) per entrambi i gruppi, del vocabolario in comprensione (G-ST: Z=-2.666, p=.008; G-IC: Z=-2.533, p=.011). Inoltre, i dati suggeriscono uno sviluppo del vocabolario più avanzato per i bambini G-ST rispetto ai G-IC (T1: comprensione: U=5.0, p=.001; produzione: U=13.0, p=.002; T2: comprensione: U=11.5, p=.004; produzione: U=12.0, p=.003). Le correlazioni parziali evidenziano: a) un’associazione positiva tra il numero di domande prodotte dalla madre in T1 e le produzioni comunicative del bambino in T2 (G-ST: r=.665, p=.025; G-IC: r=.837; p=.002); b) una correlazione negativa tra la produzione di enunciati direttivi della madre e la produzione linguistica del bambino (G-ST: r=-.630, p=.032; G-IC: r=-.687, p=.021).

Conclusion.I dati preliminari mostrano un effetto positivo dell’attivazione dell’IC sulla comprensione lessicale, anche se i bambini mostrano un linguaggio caratterizzato da ritardo rispetto ai coetanei con ST. Inoltre, si evidenzia che al maggior utilizzo di enunciati direttivi delle mamme è associato un livello linguistico meno avanzato dei loro bambini. Le analisi, che necessitano una conferma su un gruppo più ampio di partecipanti, possono offrire spunti di riflessione per la pratica clinica.

Poster 1. Andalò, B., Rigo, F., & Lavelli, M. (May, 2019). La motricità fine influenza lo sviluppo linguistico nella prima infanzia?

Introduction. Recenti studi hanno evidenziato una stretta relazione tra competenze motorie e competenze linguistiche nei primi anni di vita. E’ emerso che l’età di comparsa di milestones grosso-motori (sitting walking) predice il successivo vocabolario recettivo e produttivo (Libertus & Violi, 2016), in particolare vocabolario spaziale (Oudgenoeg-Paz, Volman, & Leseman, 2016) e predicati (He, Walle, & Campos, 2015). Il nostro studio ha analizzato se le abilità locomotorie e anche fino-motorie che si sviluppano nel 2° anno possono predire successive abilità lessicali in comprensione e produzione, in particolare predicati e vocabolario spaziale.

Method. Hanno partecipato allo studio 37 bambini italiani (23 femmine) frequentanti 3 asili nido del Trentino, suddivisi in 2 fasce d’età: 13-19 mesi (M=16,93; DS= 1,73) e 20-30 mesi (M= 23.04; DS=3,14). Le loro abilità motorie sono state valutate con le Scale Griffiths A (ab.locomotorie) e D (coordinazione oculo-manuale); le abilità lessicali con Scala Griffiths-C, PVB, e 6 mesi dopo attraverso le prove PING (subtest Nomi e Predicati). Un set di correlazioni bivariate tra punteggi di abilità grosso- e fino-motorie, variabili sociodemografiche e punteggi di comprensione e produzione lessicale alle prove PING ha permesso di identificare associazioni significative e, quindi, potenziali predittori di abilità lessicali che sono stati utilizzati in analisi di regressione gerarchica.

Results. Le analisi di regressione gerarchica realizzate inserendo le abilità fino-(non grosso-)motorie e il genere del bambino come predittori di abilità lessicali (punteggi PING in comprensione e produzione) mostrano che la combinazione di queste due variabili spiega: (a) un’elevata percentuale di varianza nella produzione lessicale dei bambini più piccoli, sub-test Predicati (non Nomi) [Adj.R2= .55; F(2, 11)= 8.77, =.005; MotFineβ =.68, =.004; Genereβ =.52, =.020]; (b) il 28% della varianza negli errori di comprensione di Predicati dei bambini più grandi [Adj.R2= .28; F(2, 11)= 7.65, =.008; MotFineβ =-.41, p=.038; Genereβ =.37, =.058]. Le altre variabili e il genere del b. considerato singolarmente non risultano predittive.

Conclusions. Questi risultati ampliano i precedenti studi mostrando che nel 2° e 3° anno di vita la relazione tra abilità motorie e successivo sviluppo del linguaggio coinvolge la manualità fine. L’ulteriore analisi in corso permetterà di far luce sulla relazione con specifiche categorie lessicali.

Poster 2. Bastianello, T., & Majorano, M. (May, 2019). La valutazione delle competenze linguistiche nella scuola dell’infanzia: uno studio preliminare.

Introduction.Molti autori hanno dimostrato l’esistenza di una relazione tra alcune componenti del linguaggio e lo sviluppo degli apprendimenti scolastici (Duff et al., 2015; Lee, 2011). La valutazione precoce delle abilità linguistiche può costituire un’azione fondamentale per la costruzione di percorsi di potenziamento personalizzati. Il presente studio, parte di un progetto più ampio, ha lo scopo di presentare uno strumento per l’assessment di alcune componenti del linguaggio nella scuola dell’infanzia.

Method.Hanno partecipato allo studio 94 bambini frequentanti l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, con un’età media di 5;6 anni (SD = 0;4). Tutti i partecipanti sono stati valutati individualmente attraverso tre strumenti: 1) il Talk assessment, composto da nove task e sviluppato ad hocper la valutazione delle competenze linguistiche; 2) la versione italiana del PPVT-R (Stella et al., 2000); 3) una Check-list osservativa di valutazione della competenza linguistico-comunicativa.

Results.Le analisi preliminari mostrano che il punteggio ottenuto dai partecipanti nel PPVT correla positivamente con i punteggi ottenuti nel task di produzione e comprensione lessicale (r = .651, p <.001; r=.413, p <.001, rispettivamente), di produzione e comprensione  morfosintattica (r =.435, p<.001; r=.498, p <.001, rispettivamente), di denominazione rapida (r = .432, p <.001) e nella ripetizione di non parole (r=.250, p=.03) del Talk. Il punteggio relativo alla competenza comunicativa, esplorata con la check list, correla positivamente con il punteggio di produzione lessicale e morfosintattica (r=.339, p=.008; r=.339, p=.007, rispettivamente). Per testare le differenze in base all’età, il gruppo è stato suddiviso in due sottogruppi (G1 £5;5; G2 > 5;5). Una serie di t-test per campioni indipendenti hanno mostrato una differenza significativa tra G1 e G2 nel compito di ripetizione di non parole e di comprensione morfosintattica [t(72) = -2.032, p = .046; t(72) = -2.013, p = .048; rispettivamente].

Conclusions.Le analisi preliminari mostrano che il Talk può costituire uno strumento utile per la valutazione delle competenze linguistiche in età prescolare, in particolare il task di comprensione morfo-sintattica e la prova di ripetizione di non parole mostrano di discriminare le abilità dei bambini in base all’età. Saranno necessarie ulteriori analisi per testare la validità e l’attendibilità dello strumento.

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