Voce – L’insegnamento è un’arte proprio perché in esso è possibile, attraverso la voce, dare corpo sessuale anche all’estrema astrazione del pensiero. (Ettore Perrella)
Ipnosi – Singolare è quel punto in cui tutta la veglia o tutto il sonno del mondo precipitano o si sollevano in se stessi, solo così divenendo tutta la veglia del mondo, tutto il sonno del mondo. (Federico Leoni)
Immagine – Solo se sappiamo che quello che vediamo è un’immagine, possiamo provare interesse per lo spettacolo che essa ci offre. (Felice Cimatti)
Saggi di: Matteo Bonazzi, Felice Cimatti, Domenico Cosenza, Elena De Silvestri, Alessandro Foladori, Marcello Ghilardi, Federico Leoni, Riccardo Panattoni, Igor Pelgreffi, Ettore Perrella, Sarantis Thanopulos, Anna Zanon
Il resto dell’ipnosi
La sola parola ipnosi basta a evocare un oscuro demi-monde di ciarlatani e creduloni, di astuti manipolatori e di poveri infelici soggiogati da una voce o uno sguardo implacabili. «Chi non sa», scrive Jacques Lacan, «che l’analisi si è istituita proprio distinguendosi dall’ipnosi?».
La psicoanalisi avrebbe acquisito diritto di cittadinanza proprio su questo punto, congedando la minaccia ipnotica dello sguardo che dà vertigini, la strapotenza della voce che espropria il soggetto della sua soggettività. Ma Sigmund Freud si esprimeva in maniera più prudente di Lacan. Forse perché più vicino a quella soglia che egli stesso aveva varcato per primo, più sensibile alle tante complicità che poco prima di varcare la soglia gli dovevano suonare ancora familiari o addirittura plausibili. «Dirò qualche parola ancora», scrive Freud in uno dei rari testi in cui si è esplicitamente interrogato sulla concreta, materiale definizione del setting psicoanalitico, «su un preciso cerimoniale che attiene alla situazione nella quale la cura si attua. Insisto nella raccomandazione di far stendere il malato su un divano mentre prendiamo posto dietro di lui, in modo che egli non possa vederci. Questa disposizione ha un significato storico, è ciò che è rimasto del trattamento ipnotico dal quale si è sviluppata la psicoanalisi».