Silvia Lippi, Trasgressioni. Bataille, Lacan

La trasgressione consente l’accesso al godimento. Ma fino a che punto? Fin dove è possibile godere? Potremmo dire che ogni godimento è innanzitutto godimento mortifero? Qualsiasi trasgressione sarebbe cioè dannosa al punto da rivelare che occorre mettere a repentaglio la propria vita per poter godere?

La trasgressione rimanda all’infrazione, al disordine, alla libertà. Ma, paradossalmente, questa libertà è subordinata alla legge. La trasgressione è una possibilità offerta dalla legge stessa, nient’affatto la sua negazione. La legge continua ad esistere anche se non viene rispettata, non si annulla nel movimento che implica la sua trasgressione. È nel rapporto, rischioso e aporetico, fra trasgressione e legge, vale a dire fra trasgressione e castrazione, che il soggetto lotta per uno spazio di godimento possibile.

La trasgressione attraversa i concetti fondamentali della psicoanalisi: inconscio, desiderio, fantasma, godimento, pulsione, sintomo, struttura, parola. L’autrice ne esplora le differenti sfaccettature alla luce degli apporti di Bataille e Lacan, sottolineando i punti di convergenza e divergenza del pensiero di questi due autori.

approfondisci: https://www.orthotes.com/trasgressioni/
acquista: https://www.orthotes.com/prodotto/lippi-trasgressioni/
Menu