L’ambito dell’analisi della città, delle trasformazioni urbane e dei cambiamenti che ne conseguono sull’agire politico, negli ultimi anni è diventato un’asse di riflessione importante per il centro Arendt. Lo scorso anno, in vario modo, ci siamo misurati teoricamente con questi temi durante il ciclo di conferenze “Città e Libertà”, e martedì prossimo, 12 novembre, daremo inizio a un nuovo ciclo “Divenire città. Vita e progettazione urbana” che in quattro incontri affronterà alcuni nodi teorici e pratici che oggi costituiscono una sfida per la progettazione urbana: i corpi concreti che animano la vita cittadina, i confini dinamici che ne definiscono gli spazi, i concatenamenti che si instaurano tra centro e periferia.
A questa riflessione teorica, abbiamo fatto seguire una riflessione pratica sugli spazi della città di Verona – svolta insieme al gruppo di architetti e ingegneri dell’associazione COCAI, la cooperativa sociale Energie Sociali, il Comune di Verona – che si è concretizzata nella presentazione del progetto “La linea rossa: percorsi urbani tra la fabbrica della conoscenza e la fabbrica della creatività” a un bando (“Step”) lanciato dalla Fondazione Cariverona.
È notizia di questi giorni che tra le 46 candidature al bando, il nostro progetto è stato selezionato e sarà finanziato con 116 mila euro.
ll bando “Step” è destinato a supportare realtà che, di fronte alle tante sfide di ogni giorno, hanno deciso di non rassegnarsi, di non aspettare passivamente l’intervento di “qualcun altro”, ma di rimboccarsi le maniche per lavorare insieme e sviluppare soluzioni originali, efficaci e creative in grado di rilanciare la qualità di vita nei territori. Spesso si è portati a credere che le soluzioni ai problemi che gravano sulle comunità possano arrivare solo ed esclusivamente “dall’alto” o “dall’esterno” attraverso il coinvolgimento di professionisti, tecnici, esperti. Una mentalità che, però, rischia di generare sentimenti diffusi di impotenza, sfiducia e scarsa autostima: secondo il Censis, oltre la metà degli italiani è infatti convinto di contare poco nella società, quota che supera il 60% tra i giovani; mentre l’80% pensa che il Paese sia irrimediabilmente in declino (l’84% tra le nuove generazioni).
Il bando vuole sfidare questa visione, risvegliando la consapevolezza del ruolo delle comunità nel generare un cambiamento dal basso.
Obiettivo de “La linea rossa” è valorizzare il polo scientifico universitario di Borgo Roma come fattore trasformativo del quartiere. Durante il progetto, si metteranno in rete gli attori più importanti che in quel quartiere lavorano con la generazione dai 18 ai 35 anni, a partire dall’
Università degli Studi di Verona, che svolgerà una mappatura e una serie di laboratori di ricerca-azione sull’uso che i giovani fanno, o possono fare, degli spazi che vivono ogni giorno.