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Il gusto del vino

Abbiamo condotto l’analisi testuale di un corpus di Disciplinari di Produzione e 7 Guide enoiche ad alta diffusione relativamente alle Denominazioni tutelate dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella e i prodotti della Casa Vinicola Sartori di Verona.  Il corpus è stato interrogato per capire se l’identificazione di una specifica denominazione fosse legata ad una precisa modalità sensoriale tra vista, olfatto e gusto, e per identificare quanti e quali fossero i descrittori più frequentemente utilizzati. Ciò ha permesso di riconoscere quali denominazioni risultassero più riccamente descritte, quali i profili più differenziati e quali quelli più confondibili, meno informativi….

Ci siamo poi soffermati sui termini usati più frequentemente (64 descrittori: termini come tannico, astringente, abboccato, di corpo…). Come vengono compresi soggetti non-esperti (“consumatori standard)? Quanto si avvicina il significato inteso dai non esperti a quello degli esperti?.

Ne è emerso che solo un terzo di quei termini è compreso abbastanza bene e univocamente dai non addetti ai lavori; i rimanenti due terzi o sono non compresi o sono compresi in maniera non univoca.

Progetto promosso dall’Università di Verona, con la partnership dell’Università di Macerata, del Consorzio per la Tutela Vini Valpolicella e della Casa Vinicola Sartori di Verona (finanziato nel 2017 dalla Regione Veneto attraverso Fondi Sociali Europei FSE 2014-2020, in sinergia con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale “La ricerca a sostegno della trasformazione aziendale – Innovatori in Azienda”).

Dalla personalità alla scelta del vino.

Un approccio scientifico psicologico alla profilazione del cliente

L’attività di ricerca si è svolta non solo attraverso una lunga e approfondita ricerca bibliografica della letteratura attualmente disponibile riguardo i temi cardine, quali la relazione tra personalità e abitudini di consumo, la relazione tra personalità e preferenze per specifiche proprietà sensoriali, o la relazione tra variabili socio-demografiche e il rapporto con il vino, ma anche per mezzo di un accurato studio dei disciplinari di produzione, delle schede tecniche e delle guide di settore dei principali vini e vitigni coinvolti nella ricerca.
A partire da questa enorme mole di informazioni si è proceduto a costruire un questionario utile a identificare nessi causali tra le dimensioni di personalità categorizzate secondo il modello Big Five e le preferenze di acquisto e di consumo di tipologie di vino espresse dai soggetti. Lo stesso Big Five è stato preliminarmente adeguato all’uso nella lingua italiana
Tale questionario, che è stato diffuso grazie alla collaborazione con gli stakeholders coinvolti, ha visto la partecipazione di 1176 adulti italiani (età media 34 anni) provenienti da 16 diverse regioni italiane.
Un grande lavoro è quindi stato quindi dedicato ad operare la traduzione di oltre 400 vini indicati dai soggetti coinvolti alla ricerca. Le preferenze indicate dai soggetti sono state tradotte nel profilo sensoriale di ciascun vino, per mezzo dell’identificazione e valutazione delle sue caratteristiche sensoriali grazie al riferimento a schede tecniche, disciplinari di produzione e guide di settore.
Si è, quindi, provveduto a una capillare diffusione della ricerca attraverso il coinvolgimento – per tutta la durata della ricerca – di associazioni, enti e categorie di settore (AIS, Ente Verona Fiere, winemakers, wine e-commerce Tannico e Callmewine). Per consolidare il legame con tali realtà e disseminare i risultati della ricerca, sono stati prodotti numerosi materiali divulgativi, tra cui articoli diffusi su blog e riviste online.

Sono emerse ben 35 relazioni significative tra le variabili considerate (dimensioni di personalità, genere, età ed esperienza) e i profili sensoriali degli oltre 400 vini considerati. In particolare, il tratto “nevroticismo” è risultato essere la dimensione di personalità che presenta il maggior numero di relazioni significative con le caratteristiche sensoriali prese in esame (interagendo con Alcolicità, Corpo, Tannicità, Sapidità, Persistenza, Numerosità dei riconoscimenti olfattivi): questo potrebbe essere indicativo di una dimensione “emotiva” del vino. Inoltre, è rilevante che nuove relazioni siano emerse tra i tratti di personalità e talune caratteristiche dei vini rispetto a quanto noto dalla letteratura precedente relativamente a estroversione, impulsività e apertura all’esperienza (Sena-Esteves, Mota, & Malfeito-Ferreira, 2018; Saliba, Wragg, & Richardson, 2009).
È stata, quindi, confermata l’ipotesi di ricerca secondo la quale è possibile associare precisi tratti di personalità e caratteristiche dell’individuo con le peculiarità sensoriali dei vini preferiti. A partire da tale risultato è confermata la fattibilità di un algoritmo che permetta di proporre al consumatore – profilato in partenza attraverso la compilazione del BigFive e l’indicazione di genere ed età – liste specifiche di vini che potrebbero risultare di suo gradimento a prescindere dal fatto che egli ne abbia mai fatto esperienza precedentemente.

Progetto promosso dall’Università di Verona, con la partnership dell’Università di Macerata, del Consorzio per la Tutela Vini Valpolicella e della Casa Vinicola Recchia di Verona (finanziato nel 2019 dalla Regione Veneto attraverso Fondi Sociali Europei FSE 2014-2020, OBIETTIVO "INVESTIMENTI A FAVORE DELLA CRESCITA E DELL'OCCUPAZIONE" STRATEGIE REGIONALI PER IL SISTEMA UNIVERSITARIO "INNOVAZIONE E RICERCA PER UN VENETO PIÙ COMPETITIVO).