Il catalogo

Cyril ha quasi dodici anni e una sola idea fissa: trovare il padre che lo ha lasciato temporaneamente in un centro di accoglienza per l’infanzia. Incontra per caso Samantha…

Art è giovane, bello e talentuoso. Quando la storia con la sua fidanzata finisce il ragazzo è costretto a tornare a vivere nella casa dei genitori. Sconsolato, Art cerca conforto nelle amicizie, nella musica e nel libro “non è colpa tua” scritto da un guru dell’auto-motivazione.

A un passo dalla maggiore età Samy scivola nel torbido mondo dell’alcolismo senza rendersene conto. Quando incontra Steven spera che il rapporto abbia una funzione catartica.

Laure, 10 anni, si è appena trasferita in un nuovo quartiere di Parigi. Un po’ per gioco, un po’ per realizzare un sogno segreto, Laure decide di presentarsi ai nuovi amici come fosse un maschio. L’inizio della scuola si complica tanto più che i genitori sono all’oscuro di tutto.

Alessandro e Pietro sono due fratelli legatissimi anche se molto diversi tra loro. La morte prematura della madre li obbligherà a crescere.

Le vicende ricalcano quasi interamente, ambientate in epoca moderna, quelle della celebre tragedia shakespeariana di cui sono ripresi fedelmente i testi. Le famiglie rivali (i Montecchi e i Capuleti) sono rappresentate come potenti imperi d’affari in guerra tra loro. In una città per due ambiziose famiglie, i Montecchi e i Capuleti, sboccia l’amore tra Romeo e Giulietta.

Philippe D’Orlean è il reggente di Francia, subentrato dopo la morte del Re Sole. Mentre il popolo langue in miseria, a corte regnano il vizio e la corruzione. Dedito ai piaceri e molto sensibile alla bellezza femminile, Philippe è persuaso con l’inganno dall’opportunista Dubois a condannare a morte un ribelle.

Qual è la radice della democrazia? E dello scontro tra individuo e polis? Può la polis garantire diritti? richiamandosi alla Tragedia ateniese Pasolini aveva auspicato un teatro caratterizzato dalla mancanza quasi totale di azione scenica, definito dalla parola quale unico veicolo trainante per contrapporsi come rito culturale a quello della chiacchiera, del gesto e dell’urlo.

Sono nati tutti nello stesso mese ed è per questo che l’orfanotrofio li chiama “i ragazzi di dicembre”. Ma questi ragazzi che non hanno nessuna speranza di vivere un giorno in famiglia ne creano una loro. Un giorno arriva la notizia inaspettata che una coppia potrebbe adottare uno di loro…improvvisamente si trovano rivali.

Ritratto della Londra anni ’80. Shirley e Cyril convivono con amore e tenerezza nel loro appartamento pieno di cactus e senza reti per i letti. Lei vorrebbe un figlio, lui no, considerando la famiglia un concetto superato.

Strani invasori dello spazio atterrano sotto forma di baccelli in una tranquilla cittadina e a poco a poco occupano i corpi dei suopi abitanti, alterandoli.

Alla fine della seconda guerra mondiale, un gruppo di militari si ritrova all’interno di un bar. Un sergente antisemita uccide durante una lite un ebreo, cercando di far cadere, durante le indagini, la colpa su di un commilitone. L’inchiesta di commissario, dopo varie difficoltà, porterà all’arresto del vero colpevole.

Un anziano prete assiste incredulo allo sgombero della chiesa, di cui è stato parroco per anni. Un forte temporale spinge un gruppo di clandestini in fuga a ripararsi all’interno di quella stessa chiesa ormai dissacrata. Da questo momento, dove tutto pare avviato alla dissoluzione, avrà inizio la resurrezione di uno spirito nuovo della missione sacerdotale. Non più una Chiesa delle cerimonie liturgiche, bensì la casa di Dio dove trovano rifugio i miseri. Ha inizio un tempo che chiede al mondo uomini nuovi e giusti.

Qual è la radice della democrazia? E dello scontro tra individuo e polis? Può la polis garantire diritti? Richiamandosi alla Tragedia ateniese Pisolini aveva auspicato un teatro caratterizzato dalla mancanza quasi totale di azione scenica, definito dalla parola quale unico veicolo trainante per contrapporsi come rito culturale a quello della chiacchiera, del gesto e dell’urlo.

Qual è la radice della democrazia? E dello scontro tra individuo e polis? Può la polis garantire diritti? Richiamandosi alla Tragedia ateniese Pisolini aveva auspicato un teatro caratterizzato dalla mancanza quasi totale di azione scenica, definito dalla parola quale unico veicolo trainante per contrapporsi come rito culturale a quello della chiacchiera, del gesto e dell’urlo.

Un ex violoncellista fallito realizzerà se stesso e scoprirà finalmente di possedere un talento (sebbene alquanto inusuale): preparare i cadaveri (lavarli, vestirli, truccarli, profumarli) per una ditta di pompe funebri. Un rituale di rara grazia, una cerimonia fatta di piccoli gesti, e di movimenti leggiadri, che ci restituiranno il fascino ma anche il mistero del culto giapponese più antico e più profondo: quello per i defunti.

Jacques e Enzo sono due bambini che adorano il mare. Vivono in un’isoletta greca e si divertono a stabilire primati di permanenza sott’acqua. Da grandi, dopo essersi persi di vista per molti anni, si ritrovano ed iniziano una loro speciale ma spettacolare sfida nei fondali marini. Ad ogni record raggiunto da Jacques ne segue un altro di Enzo e viceversa, finchè non accade qualcosa…

Assunto come general manager della squadra di baseball degli Oakland’s Athletics, Billy Beane cerca di trovare in un complesso sistema computerizzato d’analisi statistica il modo di trovare i giocatori migliori da mettere sotto contratto e da schierare per tornare finalmente a vincere L’idea di fondo de L’arte di vincere è un sistema correttamente eseguito e basato sull’interazione di essere gruppo.

La storia di Marcello, un ragazzo che cerca di realizzare il suo sogno: diventare campione di boxe, e di Carmine un bambino dal passato misterioso che non parla con nessuno.
Due vite che casualmente, in una Sicilia volutamente “ruvida” e “rovente”, si incontrano, convergono e si fondono salvando Marcello dall’inferno del pugilato clandestino, dalle scommesse, da un’esistenza ormai allo sbando e Carmine da una solitudine imposta dall’abbandono da parte degli adulti.

Di cosa è fatta la routine quotidiana degli agenti di polizia? Casi da risolvere, reati da contrastare, violenze da evitare per tutelare e dare nuove speranze ai più fragili. Un lavoro difficile che i poliziotti riescono ad affrontare quotidianamente grazie ad un forte spirito di squadra e solidarietà. Così, a momenti di triste realtà si alternano gioie inaspettate, lasciandoci sperare che anche il dramma più grande possa essere superato.

Basato sulla vera storia dell’incontro tra Nathaniel Ayers, un musicista senzatetto affetto da schizofrenia e Steve Lopez, un giornalista del Los Angeles Times.

E’ la storia di un triangolo amoroso tra due uomini e una donna che si dipana nell’arco di cinquanta anni. La voce narrante è quella di un regista americano di origine greca che, partendo da Cinecittà, si sposta negli anni per lavoro dal Kazakistan alla Siberia, da Colonia a Toronto e New York. Il suo racconto vuole rappresentare oltre al piano della realtà quello della finzione.

Un monastero in mezzo alle montagne algerine negli anni 1990… Otto monaci cristiani francesi vivono in perfetta armonia con i loro fratelli musulmani. Progressivamente la situazione cambia. La violenza e il terrore integralista si propagano nella regione. Nonostante l’incombente minaccia che li circonda, i monaci decidono di restare al loro posto, costi quel che costi.

Alessandro Forte, 43 anni, pubblicitario, è in profonda crisi. Ha perso il lavoro, non sta bene, sua moglie lo ha abbandonato portandosi via la figlia, non ha risorse. Per una ragione indecifrabile si trova a camminare sulla strada che da Gerusalemme va verso il mare. A 7 km, non lontano da Emmaus gli si fa incontro un uomo con una tunica, coi sandali, che gli dice di essere Gesù.

Un viaggio attraverso l’Italia, con qualche deviazione in altre città europee: Parigi, Berlino, Barcellona… Un film che racconta i tremori, le gioie, le paure, la dignità, le difficoltà, le speranze di tante persone dello stesso sesso che si amano e vivono insieme.

Nel 1985 Giancarlo Siani viene ucciso con dieci colpi di pistola. Aveva 26 anni. Faceva il giornalista, o meglio era praticante, abusivo, come amava definirsi. Lavorava per Il Mattino, prima da Tore Annunziata e poi da Napoli. Era un ragazzo allegro che amava la vita e il suo lavoro e cercava di farlo bene. Aveva il difetto di informarsi, di verificare le notizie, di indagare sui fatti. È stato l’unico giornalista ucciso dalla camorra. Noi qui lo seguiamo negli ultimi quattro mesi della sua vita. La sua ultima estate quando, dal Vomero, dove abitava, tutti i giorni scendeva all’inferno di Torre Annuniziata, regno del boss Valentino Gionta.

Larry Gopnik professore ebreo in una tranquilla università del Mid West, ha appena saputo che sua moglie ha deciso di lasciarlo per un uomo più concreto e affidabile. I figli, alle prese con la difficile età dell’adolescenza, sono una fonte continua di grattacapi. Il fratello, che vive con lui, inetto e disoccupato, diventa un peso insostenibile. Anche sul lavoro le cose non vanno per il meglio: diventa bersaglio di lettere anonime e minacciose che mettono in pericolo la sua promozione. A complicare definitivamente il quadro ci si mette anche un bella e disinibita vicina, che turba i suoi sogni erotici prendendo il sole nuda. Riuscirà Larry a cavarsela?

Due adolescenti litigano per futili motivi e uno dei due finisce all’ospedale con un dente rotto. Padre e madre del bambino colpevole del gesto violento si recano a casa dei genitori della “vittima” per presentare le loro scuse e concludere bonariamente la vicenda. Due famiglie borghesi, socialmente ed economicamente elevate, le cui reciproche cortesie e formalità iniziali si trasformano ben presto in accuse e attacchi personali, senza veli, senza pietà, dando vita a una autentica carneficina psicologica…

Il Giulio Cesare di Shakespeare torna a vivere, ma questa volta sul palcoscenico di un carcere. È un successo. I riflettori si spengono, gli attori lasciano il palcoscenico e tornano nelle loro celle. Sono tutti detenuti del carcere di massima sicurezza Rebibbia a Roma. Uno di loro commenta: “Da quando ho conosciuto l’arte, questa cella è diventata una prigione”.

Giancarlo e Fernanda, due giovani sessantottini innamoratisi durante i moti di quegli anni, sulla lunga onda dell’entusiasmo e degli eventi concepiscono Eugenio. La scelta di tenere il bambino con il trascorrere del tempo si rivela però infausta per la creatura, vittima della sfumata passione dei due, sballottato come un pacco postale tra genitori, insensibili parenti e amici di famiglia. Nemmeno fra i coetanei sembra trovare i giusti punti di riferimento tanto che, alla tenera età di dieci anni, l’unico vero amico che può accompagnarlo con affetto e costanza pare essere il suo cane…