La lezione presenterà il processo di ricerca e i principali risultati di Family Lives, una ricerca a metodo multiplo in collaborazione con l’UC Berkeley sul fare parentela tra genitori dello stesso sesso e i/le loro figli/e nell’Italia contemporanea. Il nostro obiettivo è quello di esplorare il “lavoro di visibilità” che queste famiglie sviluppano per affermarsi come famiglie, e i modi in cui tali processi sono modellati dalle pratiche quotidiane nell’ambiente sociale.
Più precisamente, discuteremo due questioni chiave:
– Il ruolo della rappresentazione sociale del “buon genitore” come narrazione diffusa e potente sia all’interno della retorica omofoba che nell’ambiente LGB militante. Daremo conto del suo utilizzo nel processo di negoziazione della genitorialità contro il contesto sociale – in particolare quello istituzionale – analizzando come la narrazione tradizionale sulla famiglia e sulla genitorialità sia tanto uno strumento contro il riconoscimento pubblico dei genitori LGB quanto una cornice in cui queste famiglie riconfigurano le appartenenze e i legami di figli/e e partner con i/le loro parenti e altri/ attori/trici sociali significativi/e.
– La situazione giuridica italiana che, negando il diritto alla filiazione delle coppie omosessuali, crea un divario tra le pratiche familiari quotidiane e quelle istituzionali. Non essendoci un’immagine o un ruolo a-priori, i genitori sono sempre “al lavoro” per affermare e spiegare se stessi al fine di colmare questo divario.
Per concludere, discuteremo come le questioni sopra menzionate impattano sul processo di queerizzazione della parentela in Italia. La visibilità per queste famiglie è sottoposta ad alcuni vincoli che dipendono dallo specifico contesto socioculturale e giuridico. In questo scenario la querizzazione della parentela non è concepita come un processo lineare che passa dalla tradizione all’innovazione, ma come un movimento molto più complesso che richiede di rimodellare e rinominare elementi esistenti. In questo processo di creazione sociale, la relazione tra visibile/invisibile, nascosto/rivelato può aprire un nuovo spazio simbolico per le persone LGB e i loro figli.
Con Federica de Cordova e Chiara Sità – Università di Verona
14.00-17.00
Sala PhD (piano terra, Palazzo Zorzi)
Lungadige Porta Vittoria 17 – Verona