Lorenzo Bernini
Siamo davvero pronti/e a considerare la prostituzione un lavoro come un altro, addirittura uno strumento di emancipazione femminile? Quando definiamo la prostituzione uno scambio tra soggetti in posizione simmetrica, non corriamo il rischio di ignorare le questioni della differenza sessuale e della disuguaglianza di genere? Queste due domande hanno aperto questo primo seminario, in cui i/le partecipanti hanno cercato di rispondere attraverso la riflessione teorica e le esperienze politiche e personali. La maggior parte dei/delle partecipanti ha sottolineato la centralità delle esperienze incarnate e del principio di autodeterminazione. Durante la discussione sono stati toccati anche altri temi: in particolare, la relazione del lavoro sessuale con la disabilità, le componenti affettive della cura, il lavoro intellettuale precario e le nuove forme di intimità. In tutti gli interventi è emersa una posizione comune: il bisogno di andare oltre un giudizio moralistico sulla prostituzione e la necessità di indagare le condizioni simboliche e materiali in cui si diventa sex workers.