Competenze
(chiave, trasversali, bilancio di, riconoscimento di)
Barbara De Angelis e Raffaella Leproni
Università degli Studi Roma Tre

Tendenzialmente, si possono definire competenze (competences) le condizioni di integrazione complessa di conoscenza, capacità e abilità raggiunte al termine di un percorso di sviluppo personale e professionale; un insieme di sapere, potenzialità, caratteristiche e atteggiamenti intrinseci che si configura come risorsa di “saper fare che è espressione manifesta del saper essere” (Carlotto, 2018).
In prospettiva aziendale, l’utilizzo del termine competenze spesso si sovrappone e/o si integra con quelli di abilità (skills) e di capacità (capabilities). Il termine è legato quindi alla qualità dimostrabile della performance.
Capacità (capability) indica la condizione che permette all’individuo di acquisire abilità e di imparare a svolgere compiti adatti al proprio potenziale – una condizione che può essere realizzata ma che non è ancora messa pienamente in atto; come ‘capacitazione’, inoltre, il termine indica anche l’insieme di risorse di cui una persona dispone, congiuntamente con le sue capacità di utilizzarle (Sen, 1999/2000).
Abilità (skill), invece, è un tipo di lavoro, compito o attività (task) che richiede una formazione ed una conoscenza specifiche, ma anche, viceversa, l’insieme di conoscenze e competenze che permette al soggetto di dimostrare la propria capacità di svolgere un lavoro (Chianese, 2011). Pertanto, si può intendere come competenza efficace in un contesto, applicata alla pratica per produrre una performance e/o raggiungere un obiettivo. Al termine transferable skills – reso in italiano con “competenze trasferibili” – con cui ci   si riferisce ad abilità trasversali a diversi ambiti e discipline, trasferibili e spendibili in diversi contesti lavorativi, si affianca il termine life-skills – reso in italiano con “competenze per la vita” –   con cui si fa riferimento ad abilità trasversali e adattive (anche dette “competenze-chiave”) che si sviluppano nella prospettiva di apprendimento permanente, dalla prima infanzia a tutta la vita adulta.
Il Consiglio d’Europa ha individuato in occupabilità, inclusione sociale, stile di vita sostenibile e cittadinanza attiva lo scopo delle competenze chiave per l’apprendimento permanente (per approfondimenti si veda: Raccomandazione del 22 maggio 2018), che contribuiscono a una vita fruttuosa in una società della conoscenza poiché possono essere applicate in molti contesti e in combinazioni diverse. Pensiero critico, risoluzione di problemi, lavoro di squadra, abilità comunicative e negoziali, abilità analitiche, creatività e abilità interculturali sono gli elementi sottesi a tutte le competenze chiave; essi formano quindi una sorta di ponte fra l’apprendimento permanente e la specializzazione professionale, tanto che, secondo il World Economic Forum, la richiesta del mondo del lavoro si focalizza sempre più su competenze trasferibili di forte impronta educativa e pedagogica.
In tal senso, attraverso un percorso di bilancio delle competenze (Lévyleboyer, 1993), ogni individuo può analizzare i propri punti di forza in funzione della messa a punto del proprio progetto di vita. Il bilancio delle competenze non ha connotazione valutativa né quantitativa: è uno strumento principalmente orientativo e auto-valutativo, considerato come una possibilità di accompagnamento della persona verso decisioni consapevoli nella costruzione del proprio sviluppo professionale e del proprio futuro (Canevaro, 2008). Ciò implica che, in situazioni di marginalità legate a fragilità e difficoltà anche temporanee e di diversa origine, un intervento di orientamento, inteso come strategia di formazione e di occupabilità, può potenziare le risorse emotive individuali e avviare un processo di empowerment utile per evitare e/o fronteggiare il rischio di esclusione sociale.
Di qui la necessità di predisporre, in qualsiasi percorso di inclusione sociale e per ciascun soggetto, un piano individualizzato di intervento che preveda l’attivazione di diversi servizi, in base a bisogni ed esigenze di ciascuno. Con particolare riferimento ai giovani al di fuori dei percorsi educativi, formativi e lavorativi (NEET), la relazione orientamento/formazione si configura come una possibilità per rafforzare e ampliare le scelte dei singoli.
È in questa articolata accezione che le competenze sono al centro dell’azione di ricerca Inclusione dei giovani del progetto RE-SERVES.

Riferimenti bibliografici minimi

Carlotto, G. (2018). SOFT SKILLS. Con-vincere con le competenze trasversali e raggiungere i propri obiettivi. FrancoAngeli.

Chianese, G. (2011). Il piano di sviluppo individuale. Analisi e valutazione di competenze. FrancoAngeli.

Lévyleboyer C. (1993). Le Bilan de compétences. Les éditions d’organisation.

Canevaro, A. (Cur.). (2008). Monografia. Il Bilancio di Competenze per persone con svantaggio. L’Integrazione Scolastica e Sociale. Vol. 7, n. 5.

Sen, A. (2000). Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia. (G. Rigamonti, Trad. it.). Mondadori. (Originariamente pubblicato nel 1999)

Per citare questo testo:

De Angelis, B., & Leproni, R. (2020). Competenze (chiave, trasversali, bilancio di, riconoscimento di). In M. Milana & P. Perillo (Cur.) Progetto RE-SERVES: Glossario. https://sites.dsu.univr.it/re-serves/