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RE-SERVES è orientato da quattro grandi direttrici, quattro concetti fondamentali: vulnerabilità, marginalità, solidarietà, amicizia. Tutti sono segnati da una sorta di feconda ambiguità. Vulnerabilità non significa soltanto esposizione a un pericolo che incombe, ma anche capacità, sensibilità necessaria per riconoscere l’imprevisto, la chance che talvolta consente di imprimere una nuova china al sentiero dell’abitudine.
La marginalità non coincide per forza con una condizione statica e definitiva, è anche un movimento eccentrico che amplia lo spazio dell’esperienza possibile e permette di gettare uno sguardo su ciò che si rischiava di perdere di vista.
Solidarietà significa legame, sostegno reciproco, appartenenza, ma il legame può diventare un laccio che stringe troppo, il sostegno offerto all’altro può sostituirsi impercettibilmente alla creatività dell’altro, l’appartenenza può diventare tentazione identitaria.
Anche l’amicizia è fatta di questa feconda ambiguità, perché può spezzarsi, può perdersi nell’indifferenza e nell’oblio, oppure intensificarsi fino a diventare altro, a volte tutt’altro. Può diventare odio e inimicizia, o desiderio, eros.
Certo è che più un corpo è complesso, più la sua organizzazione è elaborata, più quel corpo è instabile. Si può trattare di un corpo biologico, di un corpo sociale, di un corpo istituzionale. Ma la complessità della sua struttura risulta sempre direttamente proporzionale al rischio di cedere, sfaldarsi, destrutturarsi, e insieme alla possibilità di ritrovare in quel movimento di destrutturazione la premessa per una riorganizzazione, per una diversa distribuzione dei suoi elementi, per una vita nuova.

RE-SERVES ha sviluppato un glossario del progetto