Giustizia sociale
Marcella Milana
Università degli Studi di Verona
Nato nell’ambito della filosofia politica, il concetto di “giustizia sociale” ha poi esteso il suo campo di applicazione a diverse scienze umane e sociali, ivi incluse le scienze dell’educazione, diventando al contempo di uso comune anche nel più ampio discorso pubblico. Pertanto, non esiste una interpretazione univoca del concetto.
Nonostante il generale accordo sul fatto che il concetto trovi le proprie radici nella filosofia classica occidentale, e in particolare nel pensiero aristotelico che richiama l’idea di giustizia ridistributiva o correttiva, diversi autori sostengono che la dimensione prettamente ‘sociale’ del concetto sia un prodotto del pensiero moderno (cfr. Atkins & Duckworth, 2019).
Esiste pertanto una sostanziale concordanza di visioni nel rilevare come, nel corso degli ultimi due secoli, l’idea di ‘giustizia’ sia stata progressivamente sostituita dall’idea di ‘uguaglianza’ che, nella sua interpretazione sostanziale, è andata sempre più riferendosi al possesso di mezzi materiali e alla ridistribuzione della ricchezza, acquisendo così un attributo ‘sociale’. Da qui una delle possibili interpretazioni del concetto di “giustizia sociale” quale uguaglianza, da cui deriva la messa in discussione della forma delle istituzioni sociali, e in particolare dello stato-nazionale, nel garantire o limitare l’uguaglianza tra individui e gruppi (cfr. Cotroneo, 2014).
È in questa linea di pensiero che si inserisce l’elaborazione di una concezione politica della “giustizia sociale” ad opera di John Rawls (1982/1971), in un’ottica liberale. In questa prospettiva il concetto di giustizia è equiparato a quello di ‘uguaglianza come equità’, la quale si fonda su due principi fondamentali: l’uguaglianza dei diritti individuali in termini di pari libertà di base e la contemporanea disparità di trattamento sociale ed economico come mezzo per garantire, appunto, la parità di opportunità nel posizionamento socio-economico dei cittadini. In altre parole, secondo questa prospettiva, un trattamento sociale ed economico disuguale è equo se comporta maggiori benefici per i membri meno privilegiati della società.
La declinazione di tale concetto in campo educativo affonda le proprie radici nell’idea di un sistema scolastico gratuito e universale e della scuola come promotrice di cambiamento ed equalizzatore sociale. Gran parte dell’attuale dibattito educativo attorno al concetto di “giustizia sociale”, pertanto, poggia sul concetto di ‘uguaglianza come equità’ quale base teorica. Ciò nonostante, sembra dar adito ad almeno due diverse direttrici di sviluppo, a partire dalle quali si definiscono gli assi portanti delle politiche e pratiche educative a sostegno di una società più equa (cfr. Tarozzi, 2014). Se da una parte, il concetto di “giustizia sociale” (e il dibattito educativo attorno ad esso) permette la messa a fuoco delle problematiche inerenti alla ridistribuzione delle risorse materiali e intellettuali, etc. (giustizia sociale stricto sensu), d’altra parte, permette una focalizzazione sulla questione del riconoscimento delle diversità culturali. Queste due apparenti alternative nella significazione del concetto di “giustizia sociale” in termini di equità redistributiva vs. equità di riconoscimento culturale, secondo Nancy Fraser (1998) rappresentano una falsa antitesi, in quanto, anche quando applicato al campo educativo, il concetto di “giustizia sociale” chiama in causa entrambe quali condizioni necessarie a garantire una partecipazione paritaria. In altre parole, affinché tutti i membri di una società possano interagire “da pari”, è necessario sia garantire a ciascuno l’indipendenza nella partecipazione ̶ attraverso la redistribuzione delle risorse ̶ sia istituzionalizzare modelli culturali che “esprimano pari rispetto per tutti i partecipanti e ne garantiscano pari opportunità nel conseguimento della stima sociale” (Ibid., p.5).
È in questa accezione, quindi, che il concetto di “giustizia sociale” viene inteso all’interno del progetto RE-SERVES.
Riferimenti bibliografici minimi
Atkins, L., and Duckworth, V. (2019). Research Methods for Social Justice and Equity in Education. Bloomsbury Research Methods for Education. Bloomsbury.
Cotroneo, G. (2014). Tra giustiza e uguaglianza. Il pensiero filosofico-politico del Novecento. Civitas Educationis, 3(2), 73-88.
Fraser, N. (1998). Social justice in the age of identity politics: redistribution, recognition, participation. (Discussion Papers / Wissenschaftszentrum Berlin für Sozialforschung, Forschungsschwerpunkt Arbeitsmarkt und Beschäftigung, Abteilung Organisation und Beschäftigung, 98-108). Berlin: Wissenschaftszentrum Berlin für Sozialforschung gGmbH. https://nbn-resolving.org/urn:nbn:de:0168-ssoar-126247
Rawls, J. (1982), Teoria della giustizia (a cura di Sebastiano Maffettone; Trad. it. Ugo Santini). Feltrinelli. (Originariamente pubblicato nel 1971)
Tarozzi, M. (2014). Educare alla giustizia sociale. Differenze culturali e diseguaglianze sociali. Civitas Educationis, 3(2), pp.73-88.
Per citare questo testo:
Milana, M. (2020). Giustizia sociale. In M. Milana & P. Perillo (Cur.) Progetto RE-SERVES: Glossario. https://sites.dsu.univr.it/re-serves/