MOOC (Massive Open Online Courses)
Francesco Agrusti
Università degli Studi Roma Tre

Il termine MOOC è stato utilizzato per la prima volta da Dave Cormier per descrivere il corso “Connectivism and Connective Knowledge” di George Siemens e Stephen Downes nel 2008, tenuto online, gratuitamente e seguito da oltre 2000 persone in tutto il mondo (Yousef et al., 2015).
Un MOOC è un corso online con la possibilità di iscrizione gratuita e aperta, un curriculum condiviso pubblicamente, progettato per un gran numero di partecipanti, che possa essere accessibile da chiunque, ovunque, purché abbia una connessione a Internet, ed aperto a tutti coloro che non hanno un titolo d’ingresso offrendo un’esperienza di corso completa online e gratuita. I MOOC si basano sull’impegno degli studenti che si auto-organizzano la loro partecipazione secondo gli obiettivi di apprendimento, le conoscenze e le competenze pregresse e gli interessi comuni (McAuley et al, 2010; Jansen & Schuwer, 2015).
Questa definizione integra le quattro dimensioni dell’acronimo, ognuna delle quali è rappresentata da una lettera (Liyanagunawardena et al., 2013; Kaplan & Haenlein, 2016):

  • Massive. In letteratura è ormai onnipresente una duplice interpretazione della prima lettera, ‘massivi’, che indica da un lato la scalabilità di questo formato educativo, dall’altro che il numero di partecipanti è maggiore di quanto sia possibile in una “normale” aula. La scalabilità si riflette sia nella tecnologia che nella pedagogia. La prima si riferisce alla capacità della piattaforma di ospitare un numero indefinito di partecipanti, mentre la seconda rappresenta l’ambito delle attività del corso, che può essere scalato senza causare grandi disagi e con un costo marginale trascurabile.
  • Open. L’apertura è delineata in tre diverse accezioni. La prima riguarda il fatto che l’accesso al corso è gratuito, con iscrizione libera (senza prerequisiti di ammissione), e che vi si possa accedere senza limiti di tempo e di spazio. La seconda è relativa all’apertura dei contenuti dei MOOC che permettono agli studenti di diversi livelli di studiare selettivamente i contenuti al proprio ritmo. In terzo luogo, il software e le piattaforme sono open-source, ossia permettono a chiunque di ottenere il codice sorgente senza che sia vietato l’uso, l’adattamento o lo sviluppo del codice.
  • Online. La maggior parte delle definizioni del termine MOOC concordano sul fatto che la fruizione del corso avviene via internet (o via web o in remoto), anche se alcuni ricercatori sostengono che i MOOC non devono necessariamente essere completamente online perché gli studenti della stessa area possono effettivamente incontrarsi, il che potrebbe portare a una modalità di apprendimento misto.
  • Courses. In un MOOC, il corso viene definito tramite: apprendimento indipendente, apprendimento in rete, facilitazione e risultati dell’apprendimento. L’apprendimento indipendente è il processo educativo auto-diretto che un singolo studente attraversa con poca o nessuna supervisione. L’apprendimento in rete presenta tre aspetti: le reti di apprendimento peer/collaborative learning, il social networking e il supporto peer/collaborative ossia quel supporto che uno studente riceve dagli altri partecipanti riguardo ai problemi incontrati o condivisi nel MOOC. Il terzo concetto è la facilitazione: il mancato contatto o il supporto limitato con l’istruttore attraverso il corso di studio sono tra i problemi più segnalati. L’enorme mole di dati e l’analisi dei risultati dell’apprendimento consentono ai docenti di monitorare l’andamento complessivo dei partecipanti e di fornire un riscontro adeguato quando possibile.

In quanto pratica educativa a distanza, aperta e attenta nel permettere a ciascuno studente di conservare i propri ritmi di apprendimento, i MOOC sono stati identificati tra le pratiche educative del progetto RE-SERVES utili per promuovere l’acquisizione di competenze e conoscenze specifiche nei NEET che permettano loro di migliorare la loro occupabilità e inclusione sociale.

Riferimenti bibliografici minimi

Jansen, D., & Schuwer, R. (2015). Institutional MOOC strategies in Europe status report based on a mapping survey conducted in October-December 2014. EADTU.

Kaplan, A. M., & Haenlein, M. (2016). Higher education and the digital revolution: About MOOCs, SPOCs, social media, and the Cookie Monster. Business Horizons, 59(4), 441–450. https://doi.org/10.1016/j.bushor.2016.03.008

Liyanagunawardena, T. R., Adams, A. A., & Williams, S. A. (2013). MOOCs: A systematic study of the published literature 2008-2012. International Review of Research in Open and Distance Learning, 14(3), 202–227.

McAuley, A., Stewart, B., Siemens, G., & Cormier, D. (2010). The MOOC model for digital practice.

Yousef, A. M. F., Chatti, M. A., Schroeder, U., Wosnitza, M., & Jakobs, H. (2015). The State of MOOCs from 2008 to 2014: A Critical Analysis and Future Visions. In S. Zvacek, M. T. Restivo, J. Uhomoibhi, & M. Helfert (Cur.), Computer Supported Education (pp. 305-327). Springer International Publishing. https://doi.org/10.1007/978-3-319-25768-6_20

Per citare questo testo:

Agrusti, F. (2020). MOOC (Massive Open Online Courses). In M. Milana & P. Perillo (Cur.) Progetto RE-SERVES: Glossario. https://sites.dsu.univr.it/re-serves/